Beluga: qualità ed eccellenza del re dei caviali

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Data di pubblicazione 30/11/2020
Categoria: Alimentazione
Dallo storione alla tavola, un viaggio nel sapore più intenso

Quella del caviale è una storia secolare che, dall’antica Persia ai giorni nostri - passando per la gloriosa epoca zarista - ha attraversato i meandri di un processo evolutivo tanto costante quanto affascinante. Nel corso di una naturale selezione, il palato ha conosciuto e saggiato i più impensabili livelli gustativi relazionati alla gastronomia del mondo, e certamente con le uova di storione si è raggiunto l’apice più elettrizzante. Merito di una lunga ricerca che, nel magma della materia ittica, ha infine evidenziato la perla assoluta, il favoloso Beluga.

Lo storione per antonomasia, descrizione e caratteristiche


Produttori e intenditori sono concordi nell’affermare (e dimostrare) che lo storione Huso Huso rappresenta indubbiamente il miglior esemplare della grande, sfaccettata famiglia da cui si evince un tesoro di bontà e prelibatezza. Conosciuto oltre modo come ladano o attilo, il Beluga è il più grande fra gli storioni, la sua carne pregiatissima, le sue uova uno spettacolo papillare da far perdere i sensi. Il valore immenso del caviale omonimo si correla all’ormai sempre più accentuata rarità dell’esemplare femmina da cui ha origine.
Il lento moltiplicarsi della specie avviene in aree idrografiche davvero molto ristrette, individuate nel Mar Caspio, Mar Nero e grandi fiumi quali il Volga, l’Ural e il Danubio. L’Italia la ospitava generalmente nel Mar Adriatico e nel Po, ma dagli anni Settanta la progressiva estinzione geolocalizzata ha indotto i produttori a concentrare l’allevamento nel bresciano.
È tuttavia noto che dal 2018 si sta tentando una reintroduzione su larga scala in quello ch’è il più antico parco fluviale d’Europa, ovverosia il Parco del Ticino. Il progetto permetterebbe di intensificare la presenza dello storione ladano, la cui femmina è capace di deporre in primavera fino a 7,7 milioni di uova. Il caviale Beluga italiano tornerebbe dunque nel firmamento gastronomico.
Il Beluga si distingue per alcuni caratteri fisici molto particolari, ad esempio i barbigli che raggiungono una bocca assai grande, rispetto invece agli scudi ossei che sul dorso appaiono piuttosto piccoli. Questo storione presenta un muso marcatamente all’insù e dimensioni globali eccezionali: pensate che il maschio può arrivare a 7,5 m di lunghezza, mentre la femmina
addirittura a 9 registrando un peso massimo di 1.500 kg.

Caviale Beluga, perché è il migliore


Il caviale Beluga non si discute né in termini di qualità né di presentabilità. È sicuramente il meglio che si può ottenere in ambito gourmet, un prodotto da lasciare letteralmente a bocca aperta quando viene servito. Merito delle sue squisite uova a grana grossa, che misurano in media non meno di 3 mm di diametro - quindi più grandi se paragonate a quelle di 2 mm del Sevruga - facendosi notare per il colore grigio chiaro. Al palato risulta cremoso, spiccatamente gradevole per
le accese note di noce e nocciola ma estremamente delicato, antitetico al caviale Oscietra (o Osetra) che, invece, ha un sapore decisamente forte.
Il Beluga è un caviale top, cromaticamente omogeneo, brillante, bello nell’aspetto, dal profumo non troppo persistente. Confezionato, si distingue per l’etichetta blu o azzurra adottate da diversi marchi e produttori che lo propongono alla vendita nei negozi specializzati oppure online. Il Perunov Caviar di Caviarhouse è l’eccezione che conferma la regola.
Esiste poi una specialissima varietà, l’Almas Beluga del Mar Caspio, un raro caviale “albino” il cui valore può raggiungere i 25.000 euro a chilogrammo, ergendolo a prodotto più costoso al mondo senza rivali. Queste uova di colore giallo costellavano le tavole degli zar di Russia e oggi sono in commercio all’interno di scatolette in oro 24 carati.


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Degustazione e conservazione, conditiones sine quibus non


Il Beluga non è esente dai principi che regolano le modalità di degustazione e conservazione proprie di tutti i tipi di caviale, un alimento la cui preziosità va assolutamente preservata e garantita. Un corretto approccio la esalterebbe, parimenti anche solo una leggerezza susciterebbe l’effetto opposto, ovvero la comprometterebbe. Secondo l’analisi sensoriale condotta dai massimi esperti, questo è un caviale d’èlite, capace di superare a mani basse qualunque prova di valutazione acquisendo un altissimo punteggio.
Per gli chef stellati il Beluga costituisce una risorsa purissima e come tale non ha bisogno di sofisticate preparazioni. Si sa, il caviale esige delle precise conditiones sine quibus non. La domanda ridonda: Come mangiarlo? Innanzitutto va servito fresco, possibilmente su un letto di ghiaccio, o accostato a piatti che non siano caldi. La degustazione deve avvenire al cucchiaio, quest’ultimo non in metallo né in legno bensì in madreperla cosicché non se ne alteri il sapore.
Non va mai surgelato ma conservato in frigo a una temperatura fra i -2°C e i 2°C. I sommelier consigliano un accompagnamento rigorosamente a base di bollicine. Perfetti in tal senso uno champagne di classe come il Dom Pérignon Vintage 1995 o uno spumante quale il Ferrari Maximum Brut.
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