La
tartare è un piatto che, nel nostro Paese, abbiamo sempre apprezzato a base di carne ma che, con l’esplosione delle
cucine asiatiche e fusion, si è trasformato anche in versione mare. Per questo uno dei più popolari e apprezzati è proprio la
tartare di salmone e pistacchi, un mix di sapori super freschi che si abbina divinamente con una generosa pioggia di salsa di soia e con del
riso bianco cotto a vapore da servire a parte.
Le
caratteristiche del salmone, dopotutto, lo rendono un alimento delizioso, che piace a tutti e che mette d’accordo anche i nutrizionisti. Si tratta di una
fonte proteica molto importante, ricca anche di grassi polinsaturi, Omega 3, essenziali per la salute di tutto l’organismo. Se vi è venuta voglia di preparare una
tartare di salmone a casa, quindi, non vi resta altro da fare che seguire i
nostri consigli.
Regole da seguire per la tartare di salmone
La
tartare di salmone è un piatto che va servito crudo. Per tali ragioni occorre prestare massima attenzione circa le regole di conservazione dal momento che il pesce, com’è noto, può andare a male molto velocemente, causando spiacevolissime conseguenze per la salute.
È importante acquistare
solo salmone abbattuto dalla nostra pescheria di fiducia. Inoltre sarebbe saggio congelare il pesce a crudo, a -20 gradi centigradi per più di 24 ore e poi decongelarlo in frigo. Se non ci è possibile meglio optare per
pesce abbattuto in pescheria che trovi facilmente, magari prenotandolo con anticipo.
Questo serve a contrastare la
formazione di microrganismi pericolosi e per arginare il rischio di
anisakis, il batterio che causa violente reazioni intestinali e che si trova proprio nel pesce crudo mal trattato.
Ovviamente non mangeremo
il salmone sminuzzato così com’è ma prepareremo una bagna di aceto, limone ed erba cipollina per insaporirlo bene e marinarlo al punto giusto. Questi accorgimenti ci permetteranno di apprezzare la tartare di salmone senza correre alcun rischio.
Sapori perfetti da abbinare e da sperimentare
Una volta
impiattata la tartare questa potrà essere impreziosita con una granella di pistacchi oppure servita così com’è, al naturale. Trattandosi di un piatto a base proteica, oltre che ricco di grassi, suggeriamo di abbinarlo ad una bella ciotola di riso, precedentemente cotto a vapore e poi lasciato a riposare con un po’ di aceto di riso o di mele.
Sul riso, se ci va, potremo
spargere dei semini di chia o di sesamo per dare un tocco di colore e di sapore aggiuntivo che spezzi con le note acidule della marinatura della tartare. Infine consigliamo vivamente di abbinare un
buon vino bianco, dai toni secchi se preferiamo i caratteri forti o dal gusto fruttato, in alternativa, per abbracciare dolcemente le note profumate del nostro piatto.
Salsa di soia: sì o no?
Dipende dai gusti che, per definizione, sono insindacabili. Nella
cultura tradizionale asiatica la salsa di soia si utilizza in modi molto diversi rispetto a come siamo soliti utilizzarla in Italia. Questo, tuttavia, non significa che sia sbagliato apprezzarla sulla tartare di salmone. De gustibus.