Siamo per nostra natura, essendo nati a Occidente, attratti da ciò che è diverso e lontano da noi. L’Oriente è da sempre, nell’arte come negli altri ambiti della cultura, una terra lontana densa di mistero e magia.
Un luogo frammentato, capace di spaziare dalla parte Est dell’Europa fino ai territori aventi influenze arabe, russe e via dicendo. Un ambiente che non è statico, ma ricco di molteplici sfumature.
In ambito culinario l’influenza dell’Oriente, specialmente dell’Estremo Oriente per essere precisi, è stata notevole negli ultimi anni. Un trend che si rivela particolarmente attuale, come testimonia la diffusione nel Belpaese delle attività gastronomiche giapponesi, vietnamite, siriane e via dicendo.
In un mondo in cui sono davvero tante le ricette che si possono reperire, oltre che sui libri e nelle trasmissioni tv anche online, per esempio all’interno di
https://www.subito.news/cucina/, dare spazio a nuovi orizzonti verso Est non significa dover rinunciare alle proprie tradizioni e abitudini. Vuol dire, piuttosto, appropriarsi di un punto di vista diverso e per questo capace di completarci.
Involtini primavera: classici e buoni
Se c’è una preparazione che è riuscita a farsi strada nelle nostre cucine sono gli
involtini primavera, disponibili persino già pronti, anche surgelati, nei banchi frigo dei nostri negozi e supermercati.
Per chi desidera prepararli da sé la
procedura è decisamente semplice. Prendete delle sfoglie per involtini dalle dimensioni regolari, di circa 20-22 cm e adagiatele su una spianatoia di legno.
Lavorate nel frattempo le verdure: quelle classiche sono il cavolo cappuccio e le carote ma potete fare una variazione sul tema utilizzando gli ortaggi che preferite; si prestano specialmente il cavolo cinese, la scarola e il cavolo nero.
Saltate in padella aggiungendo un po’ di
aceto di riso alla fine: rispetto a quello di mele o di vino è più delicato. A questo punto non vi resta che comporre gli involtini.
Per la cottura l’ideale è il
wok, una pentola dalla forma conica avente fondo arrotondato o semisferico di origine cinese. Si trova realizzato secondo molteplici materiali e forme. Vi tornerà utile anche per altre preparazioni, compresa la prossima che vi andiamo a mostrare.
Una frittura a prova di… tempura
Chi l’ha detto che friggere fa male alla salute? Basta, come vuole il buon senso, non esagerare.
Se c’è una ricetta buona, godereccia e sana è la
tempura, tipica orientale e molto facile da realizzare.
Si tratta di una cottura versatile e semplice, con soli tre ingredienti nell’impasto:
acqua, sale (poco) e farina. Qualcuno sostituisce la farina con la birra ma il risultato è buono anche nella formula più semplice.
È sufficiente adottare alcune accortezze:
● l’acqua è importante che sia ghiacciata;
● tenere l’impasto fino all’ultimo dentro al frigo;
● la pastella è necessario risulti più densa quando si fanno delle nuvolette di verdure (con un mix di ortaggi tagliati a julienne) mentre più liquida se si frigge la singola cipolla o zucchina;
● l’olio non deve mai superare il punto di fumo durante la cottura.
Potete realizzare la tempura, sostituendo il sale con lo zucchero, per le fritture dolci, a base ad esempio di mele, fragole e melone. Un dolce sorprendentemente appagante e allo stesso tempo light.