Il
risotto al tartufo bianco è una delle ricette tradizionali italiane più conosciute, soprattutto nel centro Italia, il suo caratteristico profumo si associa meglio con piatti, con pochi ingredienti. Se vuoi approfondire la conoscenza sulle caratteristiche del tartufo bianco ti consiglio di visitare il sito
Il Tartufo, diventato un punto di riferimento su questo prezioso
ingrediente.
Questo è un primo piatto classico, molto apprezzato proprio per la profumazione del
tubero bianco, che è il protagonista assoluto, grazie al suo
spiccato aroma.
Ingredienti per il risotto al tartufo bianco
- 320 grammi di risotto tipo Carnaroli o Vialone nano semi fino
- 20 grammi di tartufo bianco fresco
- 1 litro di brodo vegetale (cipolla, sedano, carota)
- 1/2 bicchiere di vino bianco secco
- 100 grammi di parmigiano grattugiato DOP
- 60 grammi di burro
- olio extra vergine di oliva (EVO)
- sale q.b.
- pepe q.b.
Preparazione degli ingredienti
Mettete 2 cucchiai di
olio EVO in una casseruola dai bordi alti, tagliare finemente una cipolla bianca e fatela imbiondire nell’olio, sfumate con 1/2 bicchiere di
vino bianco secco, unite il riso facendolo tostare leggermente, e aggiungete un po’ alla volta del
brodo vegetale.
A cottura finita, a fuoco spento, mantecare con del burro a temperatura ambiente, aggiungendo mano a mano del parmigiano grattugiato, quindi aggiungere il
pregiato tartufo bianco a scaglie, mescolare e servire mettendo come decorazione altri petali di tartufo.
Per rendere questo
fungo ipogeo in scaglie, utilizzare l’apposito strumento affetta tartufi in acciaio Inox, chiamato più comunemente
"grattugia tartufo", ha una rondella che permette di decidere lo spessore, se non disponibile, utilizzare un coltello ben affilato, pulito e asciutto.
Volendo potete utilizzare una semplice
grattugia a maglie molto fine, come quella usata per il parmigiano o cioccolata, ben lavata e perfettamente asciutta, in entrambi i casi il
tartufo bianco va affettato direttamente su un piatto per non far perdere il proprio aroma.
Consigli
Per creare un particolare contrasto di sapori, si può sfumare il
riso a mezza cottura con del
prosecco senza utilizzare il
vino bianco.
Citazione blockquote: “ALBUM RICE DILIGIT TUBERIBUS CONSPERSIT... IL RISO AMA IL TARTUFO BIANCO...”
Il risotto al
tartufo bianco, sposa divinamente i vini rossi, maturi e morbidi, dal sapore uniforme e non fruttato, come il Montepulciano, il Nebbiolo, il Barolo o il Dolcetto d'Alba; per i non amanti del vino rosso, vanno bene dei bianchi di medio-alta struttura, dal grande impatto percettivo e da aromi legnosi, questi vini bianchi sono conservati in "barrique”, vini fatti riposare in piccole
botti di rovere.
Particolarità e conservazione del tartufo bianco
Il
tartufo bianco è un fungo che vive sotto terra, vicino a fiumi e sotto ad alcuni tipi di piante, come il Salice piangente, o i Faggi, Tigli, Noccioli o Pioppi, è la varietà tra i
funghi ipogei più pregiata che ci sia sul mercato gastronomico.l suo prezzo, può arrivare a costare oltre le 300 euro l’etto e più la pezzatura è grande, più il suo valore economico cresce, essendo un fungo non si può coltivare, per questo il
tartufo bianco è difficile da reperire.
Il
tartufo bianco è disponibile dal 15 settembre al 31 gennaio, le zone di massima distribuzione sono il Piemonte, Toscana, Marche ed infine Abruzzo, Molise e Campania.
La conservazione del
tartufo bianco, è fondamentale per far si che il suo profumo rimanga inalterato essendo un fungo è di facile deperibilità, bisogna avere delle accortezze in più.
La cosa ottima sarebbe consumare il
tartufo bianco, nello stesso giorno o nel più breve tempo possibile, se non si ha modo di consumarlo, si deve avvolgere nella carta assorbente e chiuderlo in un recipiente di vetro, il
tartufo bianco in questo modo si può conservare per un massimo di 8 giorni in frigo.
Indicazioni
I
tartufi non devono essere mai lavati, ma solo puliti con una pezzetta asciutta e spazzolati delicatamente, per non rovinare ed intaccare l’involucro, che è liscio quasi vellutato, mentre il suo interno è rosato tendente al marroncino, ha una consistenza soda e compatta e mai legnosa.
Le regole per sceglierlo sono semplici:- Profumo inebriante del tartufo bianco
- Consistenza nelle dita, non deve essere soffice
- Valutazione del terriccio intorno al tartufo (deve averne la giusta quantità)