Gnocchetti sardi o malloreddus (ricetta tradizionale, solo con semola e acqua!)

Tempo di preparazione 40 minuti
Tempo di cottura 5-7 minuti
Dosi per 4 persone
Difficoltà Facile
I gnocchetti sardi vengono chiamati anche malloreddus e sono una pasta tipica della cucina sarda, sono preparati con la semola di grano duro e l’acqua, come le trofie liguri. In alcune varianti tipiche viene messa all’interno dell’impasto anche una bustina di zafferano, questo da un colore più giallo ai gnocchetti sardi ma è un ingrediente facoltativo. Al contrario della pasta all'uovo, i gnocchetti sardi non contengono uova e sono molto più leggeri, come gli strozzapreti (che però vengono preparati con farina al posto della semola). Questi gnocchetti vengono rigati per far assorbire più il sugo con cui verranno conditi, inoltre rimangono al dente e sono perfetti per qualsiasi sugo di carne, pesce o verdure. Sono molto semplici da fare e molto veloci, questo perché l’impasto viene diviso in gnocchetti e vengono velocemente rigati uno ad uno sul tagliere rigapasta (o una forchetta) per ottenere la forma caratteristica.

"Potete prepararli prima, congelarli e usarli all’occorrenza!"

Ingredienti
  • 400 g di semola di grano duro
  • 200 ml di acqua calda
  • 2 g di sale fino 
Note per gli ingredienti Per fare dei gnocchetti sardi colorati di rosso potete aggiungere 60-80 g di concentrato di pomodoro all’impasto, aggiungendo se serve anche altra semola per rendere il panetto della consistenza giusta.
Preparazione Mettete a scaldare l'acqua in un pentolino.
Sulla spianatoia mettete la semola a fontana, fate un incavo capiente al centro e versate l'acqua calda e il sale fino. Impastate energicamente per 5-10 minuti.
Se l'impasto risulta troppo morbido aggiungete altra farina, se al contrario non riuscite a lavorarlo perchè troppo solido allora bagnatevi le mani con l'acqua e continuate.

Mettete l'impasto ben solido e ancora tiepido in un sacchetto di plastica o avvolto nella pellicola per alimenti in cui deve riposare per almeno 30 minuti, questo tempo di riposo renderà la pasta più morbida e lavorabile.

Al termine del riposo nel sacchetto riprendete l'impasto sulla spianatoia infarinata, arrotolatelo con le mani formando delle file e tagliate con il coltello dei piccoli gnocchetti.

Prendete un gnocchetto per volta e con il pollice arrotolatelo sull'apposito attrezzo in legno per rigare la pasta: in questo modo otterrete degli gnocchetti con una cavità al centro, una rigatura esterna e una forma allungata. Se non avete lo strumento per rigare la pasta potete usare una forchetta, avrete un risultato simile.

Fate essiccare la pasta sulla spianatoia oppure, se preferite surgelarla, mettetela infarinata con della semola su un vassoio e poi in freezer, quando sarà congelata potrete trasferirla negli appositi sacchetti in plastica.

"Potete condire le trofie con il sugo al ragù di carne, al pomodoro o al pesto di basilico, sono buonissimi con tutti i sughi di carne, pesce o verdure!"


 

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Commenti degli utenti

Sandra i cappelletti tondi, non si possono vedere. Mi dispiace, ma non è questa la loro forma, qualsiasi romagnolo che si rispetti non ha mai fatto cappelletti tondi. La carne macinata è la prima volta che lo sento. Il ripieno di quelli di carne è fatto solo con carne di maiale, e anche in quelli al formaggio mancano le uova alla ricetta che avete scritto.
La Penisola del GustoCiao Sandra, grazie per avermi dato la tua versione dei cappelletti. Come per ogni ricetta regionale ci sono mille varianti (e più!) per questo io li faccio come li fanno le mie nonne da 70 anni (sono romagnola da 4 o più generazioni) ma metto sempre tutte le varianti che conosco. Nell'introduzione spiego che si possono chiudere al ferretto o A MANO, mentre nelle note ingredienti ho scritto della CARNE DI MAIALE. L'uovo nel ripieno non mi è mai piaciuto, per questo non lo consiglio e fra quelli che ho mangiato davvero questi sono i più buoni, per mio gusto.

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